Compra la scuola del figlio dalle suore per non farla chiudere
Compra la scuola del figlio di otto anni per non farla chiudere. Arriva da Vallecrosia, comune di circa 7000 abitanti nella provincia di Imperia in Liguria e sembra una storia uscita da un romanzo o magari da un libro di favole per bambini, invece è del tutto vera. Una donna, madre di una ragazza di 14 anni e di un bambino di 8 alla festa di fine anno della scuola “Sant’Anna” di Vallecrosia (Imperia), dove studia il figlio minore, ha dato l’annuncio che la struttura di proprietà delle Suore della Carità, che avevano messo in vendita l’edificio a una cifra milionaria e che era destinata a chiudere, rimarrà invece aperta, visto che lei (e forse altri acquirenti) la compreranno entro fine mese. Tutte le carte sono già “in mano alla banca” ha detto, dicendo poi che a questo punto c’è solo da attendere qualche giorno. La donna, che peraltro fa l’insegnante, ma in un’altra scuola, ha dichiarato di aver promesso a suo figlio che avrebbe salvato la scuola dalla chiusura e che intende mantenere questo impegno.
Aperta nel 1904, la scuola Sant’Anna è sempre stata gestita dalle suore che, nella primavera del 2018, avevano annunciato l’intenzione di chiuderla e vendere l’edificio che la ospita. Alunni e genitori non hanno accolto positivamente la notizia, tanto che erano anche scesi in piazza dando vita ad un lungo corteo, che però non è bastato a risolvere la questione. Le suore erano state irremovibili. L’unica via per salvare la scuola era comprarla.
Le scuole che chiudono, spesso per poche iscrizioni o per problemi economici, non sono certo una novità in Italia. Spesso si sottovaluta l’impatto che la chiusura di una scuola può avere sul tessuto sociale di un luogo, specie se si tratta di un piccolo centro. Le scuole sono punti di riferimento, luoghi carichi di ricordi, spesso per varie generazioni. I bambini si affezionano, non solo a compagni di classe e ai loro maestri, ma anche agli stessi edifici. La chiusura di una scuola è sempre una pagina triste. La storia di Imperia, indipendentemente da quale sarà il suo esito finale, da speranza. Si possono trovare delle soluzioni avendo la giusta dose di coraggio ed intraprendenza. Il primo passo è proprio quello di amare la scuola e capire il suo fondamentale ruolo, non solo nella formazione degli alunni, ma nell’aggregazione e l’identità di una comunità locale. Costringere dei bambini a cambiare scuola per la chiusura della stessa, è una cosa che se possibile andrebbe sempre evitata.