Scratch: piccoli programmatori per pensare al futuro
Didattica con Scratch. All’estero, come spesso capita, sono più avanti di noi e hanno compreso ormai da tempo quanto imparare a programmare possa essere utile ed educativo. Non si tratta di voler formare futuri esperti di informatica o sviluppatori, ma di far crescere nei bambini e nei ragazzi l’abilità di pensare in modo creativo. Programmare un software, indipendentemente dal linguaggio che si usa per farlo, richiede un particolare approccio ed atteggiamento. Bisogna pensare schematicamente, imparare a collaborare con altri, imparare a risolvere problemi, spesso come detto proprio in modo creativo.
Per avvicinare i più piccoli alla programmazione ci sono varie possibili soluzioni, una delle più interessanti è Scratch. Il suo ideatore Mitch Reisnick, l’ha pensato perché fosse alla portata di tutti e già a partire dal 2002 ha più volte segnalato l’importanza di insegnare il coding ai bambini. Scratch ha mosso i suoi primi passi al MIT e fin dai suoi esordi è stato testato direttamente da quelli che sono oggi i suoi principali utilizzatori, ovvero i bambini.
Nel 2002 fu presentato il prototipo della piattaforma di coding che oggi è tra le più famose al mondo, venne poi ufficialmente lanciata nel 2007 e successivamente tradotta in oltre 40 lingue e utilizzata da milioni di persone in ogni parte del mondo. Negli ultimi anni la community di utilizzatori Scratch è cresciuta sempre di più e anche varie scuole italiane stanno proponendo agli alunni questo potente strumento. Ogni giorno vengono inseriti e condivisi all’interno della piattaforma più di 17mila nuovi progetti che rendono questa soluzione sempre più completa, interessante, ricca e al contempo facile ed intuitiva, per chiunque desideri avvicinarsi per la prima la prima volta al pensiero computazionale.
Erede di LOGO, il linguaggio di programmazione per la didattica inventato da Papert, Scratch permette ai più piccoli non solo di approcciare alla programmazione, ma di esprimere in modi nuovi la loro creatività. Completamente gratuito e liberamente utilizzabile da qualsiasi browser questo linguaggio di programmazione ha un approccio visuale, a blocchi preimpostati e contraddistinti da diversi colori. Incastrando i blocchi tra loro si possono creare storie, giochi e molto altro.
La sua nuova versione Scratch 3.0, presentata al MIT Media Lab di Cambridge è ancora più evoluta, senza rinunciare alla semplicità e consente a bambini e ragazzi di migliorare le capacità di logica e analisi, mettendosi alla prova, da soli o in gruppo, sulla realizzazione di progetti creativi. Oggi più che mai è molto importante insegnare ai bambini a non essere solo dei fruitori passivi nei confronti della tecnologia. Con i computer e gli smartphone si può interagire in maniera attiva, programmandoli direttamente e diventando così protagonisti. Fare coding non significa solo imparare a programmare, ma apprendere un linguaggio e soprattutto un modo di pensare. Per questo i corsi di “Didattica innovativa con Scratch” si moltiplicano giorno dopo giorno.