Supplenze docenti: come cambiano le nuove graduatorie provinciali
Tra le novità che sono inserite all’interno del Decreto Scuola, non poteva mancare il tema legato alle graduatorie provinciali, che saranno utilizzate per l’assegnazione delle supplenze annuali. E’ stato spiegato che le graduatorie provinciali entreranno in vigore a partire dall’anno scolastico 2020/2021. Saranno divise per tipologia di posto, ma anche per classe di concorso.
Ma in che modo saranno attribuite? Lo vedremo di seguito, parlando anche della costituzione della graduatoria provinciale per i posti di sostegno. Questa sarà però riservata solo a quei docenti che sono in regolare possesso di specializzazione.
Come si attribuiscono le supplenze per il 2020/2021
I docenti che sono inseriti graduatorie di una provincia, nel momento in cui si verifica una convocazione, saranno chiamati in una sola sede. Questo meccanismo aiuterà a ottenere maggior velocità e trasparenza in fase di nomina. Tutti i presenti infatti, considerando le scadenze stabilite da calendario, sapranno chi è stato nominato. E ovviamente si potrà conoscere anche il suo punteggio e in quale sede sarò assegnato ogni docente.
L’ordine di graduatoria permette a ogni candidato di scegliere tra i posti a disposizione presso le scuole della provincia. Al termine delle assegnazioni, qualora vi fossero ancora posti vuoti, si cercheranno i candidati sulle graduatorie di circolo e di istituto.
Come accedere alle graduatorie di istituto
Nel momento in cui un docente effettua una domanda di inserimento all’interno delle graduatorie provinciali, potrà fare lo stesso per quelle di circolo e di istituto per 20 scuole nella provincia. Lo scopo resta quello di ottenere l’attribuzione di supplenze brevi e saltuarie, che sostituiscono colleghi fermi per malattia, maternità o assenze fugaci.
Grazie al decreto 126/2019 è stato anche modificato il contenuto della legge Buona Scuola, che considerava l’introduzione nelle graduatorie di chi possedeva l’abilitazione. Ma questo tipo di condizione è stata posticipata all’anno scolastico 2022/2023. Al momento il cambiamento primario riguarda l’inserimento nelle classifiche di terza fascia per i professori già inseriti, o per coloro che possiedono il titolo e 24 CFU.
Che cosa manca?
In questo quadro nuovo resta però scoperta una tematica che dovrà essere chiarita al più presto. Si parla della condizione che riguarda l’inserimento dei profili ITP. Il Dlgs 59/2017 prevede che, fino all’anno 2024/2025, il requisito per accedere come insegnante tecnico pratico sia il diploma riconosciuto dalla normativa vigente.
Tutte le modifiche che si trovano all’interno del decreto scuola potrebbero essere regolamentate dai decreti attuativi, al più presto. Questo è quanto si percepisce considerando le parole di Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione.